La Risposta dell’Amore – Palermo

La risposta dell’amore (Die antwort der liebe) è il titolo dell’omonimo libro del 1956 del filosofo, psicanalista e sociologo tedesco Erich Fromm, più nota in Italia come L’Arte di Amare. In questo volume l’autore, dopo essersi chiesto se l’amore sia un’arte, scrive ampiamente di Odio, dei suoi molteplici significati e di come esso possa manifestarsi e modificare i rapporti tra gli uomini e l’ambiente che li circonda.

26 artisti in una mostra evento, unica nel suo genere, raccontano la loro idea di paesaggio fisico e psicologico in cui il dualismo odio/amore rappresenta il tema principale: Evita Andujar, Daniela Balsamo, Marco Bettio, Giuseppe Bombaci, Riccardo Brugnone, Andrea Buglisi, Claudio Cavallaro, Gianluca Capozzi, Luca Crivello, Giorgio Distefano, Demetrio Di Grado, Alice Faloretti, Elisa Filomena, Roberto Fontana, Antonino Gaeta, Simone Geraci, Sarah Ledda, Igor Scalisi Palminteri, Ettore Pinelli, Francesco Rinzivillo, Piero Roccasalvo Rub, Enrico Tealdi, Samantha Torrisi, Massimiliano Usai, Giuseppe Vassallo, Giovanni Viola.

Proprio il giorno dopo San Valentino. Chi avrà la meglio? E quale sarà la Risposta dell’Amore?

Il progetto Umani Paesaggi Urbani ideato da Francesco Piazza, e organizzato quest’anno con il sostegno della Comunità Ellenica Siciliana Trinacria, giunge alla sua seconda edizione.

«L’idea di paesaggio è definita» – scrive Francesco Piazza, curatore della mostra e dell’intero progetto – «come un insieme di relazioni, che possono essere fisiche, ambientali, ma anche umane. Pensiamo al paesaggio antropico. E come ogni rapporto è soggetto a azioni e reazioni positive e negative. Per questo la correlazione tra i sentimenti è inscrivibile anche al concetto di landscape emotivo oltre che ambientale. Questa è l’idea di Umani Paesaggi Urbani – La risposta dell’amore, quest’anno declinata su due sentimenti così differenti ma così strettamente connessi. L’Odio e l’Amore».

«È l’amore un’arte? Allora richiede sforzo e saggezza. Oppure l’amore è una piacevole sensazione, un’esperienza dovuta al caso, qualcosa in cui ci si imbatte se si è fortunati?»

Erich Fromm

 

In ognuno di noi esiste un paesaggio interiore, che è frutto di elaborazioni, di felicità e dolore, di ricordi, ed è specchio esperienziale di quello esteriore: una stratificazione di racconti, storie di popoli, di ecosistemi che convivono nella relazione tra l’universo umano e lo spazio fisico che lo circonda.

Fromm ritiene che l’umanità sia propensa all’odio anziché all’amore; da qui il fatto che l’uomo riesca più a odiare che ad amare. Ma a differenza della rabbia, sentimento che si mette in moto per la sopravvivenza, l’odio non ha uno scopo biologico ed è un’emozione culturalmente costruita per cui potremmo definirlo trasversale, inclusivo, generalizzante e destabilizzante. Un odio di “reazione” risultato di una profonda ferita che portiamo dentro o di una situazione dolorosa e immutabile a cui ci si trova di fronte impotenti.

Oggi le mutazioni sociali, il nuovo nazionalismo imperante, i (dis)accordi per ridurre l’inquinamento globale, gli hate speech in rete, sono prodotti in macro-scala di un’ambivalenza emotiva che sta modificando la percezione della società e dell’ambiente in relazione a noi stessi e al nostro esistere nel mondo, provocando cambiamenti irreversibili nei confronti del “(non)luogo” esistenziale e fisico che ci ospita e che cambia velocemente fisionomia con il mutare della società, denso di quelle contraddizioni e di quelle incongruenze che sono proprie del nostro tempo. Un’idea di luogo/paesaggio adesso più che mai determinata dalla relazione indissolubile tra due sentimenti cosi differenti ma così irrimediabilmente connessi: Odio e amore.

Gli artisti invitati a questa mostra, tratteggiano i confini di questo paesaggio, dosando emozioni e relazioni che sono sociali, politiche ma soprattutto intime con ciò che li circonda scavando a fondo nella propria anima per dar vita all’espressione più sincera della propria idea di luogo fisico e luogo dell’anima, mettendo a fuoco quell’ambivalenza emotiva, quell’atteggiamento compulsivo e dialettico che li fa inoltrare nelle accidentate strade di un percorso interiore che raccoglie, elabora e conserva sollecitazioni psicologiche legate indissolubilmente all’ambiente esterno. Anch’esso fragile e mutevole.

Un tema complesso, quello del rapporto Odio/Amore. Come può un luogo, sia esso fisico o mentale, costruirsi nell’idea che la sofferenza possa determinare una rinascita e, al contrario, come è possibile che gioia, serenità, leggerezza (amore forse) possano inaspettatamente trasformarsi in strumenti di guerra e dolore?

La filosofia della natura ci ha portato ad una consapevolezza, ben definita da Hans Jonas, come il “principio responsabilità”, in cui l’uomo artefice consapevole della distruzione dell’ambiente possiede la capacità di agire eticamente per fermare questo processo distruttivo determinandone così la sua salvezza. Da ciò deriva che al di là dell’aspetto prettamente naturalistico è il rapporto e l’agire sociale, economico e politico tra gli uomini, la spinta propulsiva alla costituzione di un’orografia psicologica connessa a quella fisica, con il risultato che possiamo parlare di paesaggio senza il paesaggio.

Poiché esso è oltre, al di là di ogni consuetudine, ridefinito in ogni istante dal tempo che passa e dagli eventi che si susseguono, all’interno di un mondo che è oramai interamente globalizzato, nel quale non esistono più limiti spazio-temporali o barriere mentali che impediscano al pensiero di prendere ogni direzione possibile. Nell’assunto di Jonas ad ogni azione dell’uomo corrisponde una reazione esponenziale che provoca lo sgretolamento dell’ecosistema ed è l’uomo stesso che può e deve inserirsi in questo processo, provocando un corto circuito che produca azioni complesse e decisive per la salvaguardia dell’ambiente.

Allo stesso modo noi, ad una micro-scala più facilmente gestibile siamo artefici di cambiamenti epocali, che determinano i passaggi e le fasi distruttive/costruttive del nostro ambiente: intimo, familiare e domestico. Il nostro personale paesaggio.

L’arte in questo senso offre una vista panoramica e privilegiata su un vissuto che è concretezza solo nei nostri ricordi ed è l’unica forma di archivio reale veicolata anche dal sentimento. L’arte permette a noi esseri umani di cercare le “risposte”, non necessariamente di trovarle. Perché, ben inteso, noi cerchiamo la risposta ad una domanda che non è stata posta. La risposta dell’amore a cosa? A chi? Forse a quell’omologo contrario, a quell’elemento perennemente in bilico tra azione e reazione?

Ad amore corrisponderà odio e viceversa e non è cosa semplice delineare quel confine, superato il quale, l’uno si trasforma nell’altro, carico di energia creativa al pari del suo antagonista. L’arte forse può trovare questa risposta, può riuscire a fermare questo processo schizofrenico.

L’arte assembla a suo modo, pezzi di mondo e brandelli di paesaggi impreziositi dagli sguardi degli uomini, dai loro oggetti cari, dai baci che sono sempre inizio o epilogo di storie. Luoghi popolati da figure che si muovono tra sentimenti di odio e amore. Sono appunto brandelli di vita quotidiana che iniziano e finiscono nello spazio fisico dell’opera d’arte e nella distanza di chi la osserva.

Espressione e risposta più autentica alla potenza creativa di sentimenti, quali essi siano. Il confine tra il nostro esistere reale e la proiezione che di esso ha la nostra mente, ma soprattutto la nostra anima che i romantici chiamerebbero, il nostro cuore.

«La maggior parte delle persone ha paura di perdere la propria libertà se ama e non può credere che l’amore allo stesso tempo significhi il più grande sviluppo della libertà».

Erich Fromm

 

A cura di Francesco Piazza

Coordinamento Vassilis Karampatsas

Dal 15 al 17 febbraio 2019

Orari d’apertura: 11-13 / 16-20

Inaugurazione: venerdì 15 febbraio alle ore 18.30

Ridotto del Cinema De Seta – Cantieri Culturali della Zisa

Via Paolo Gili, 4 – Palermo

Organizzazione a cura della Comunità Ellenica Siciliana Trinacria

 

Per maggior informazioni clicca sui seguenti link:

La Risposta dell’amore (Die Antwort Der Liebe)

La Risposta dell’Amore

Umani Paesaggi Urbani 2019: nelle opere di 26 artisti la relazione tra Odio e Amore

https://www.balarm.it/eventi/la-risposta-dell-amore-una-riflessione-sulla-relazione-di-due-sentimenti-differenti-98215

https://www.comune.palermo.it/noticext.php?cat=3&id=21242

http://panormitania.altervista.org/la-risposta-dellamore-ai-cantieri-culturali-di-palermo/

https://www.evensi.it/risposta-amore-cantieri-culturali-zisa-ridotto-cinema-seta/292133393